Stalking: Ecco tutto ciò che c’è da sapere!

Nella nostra società in continua evoluzione cambiano le abitudini di vita, i modi di dire, i costumi e le mode, i gusti musicali e i rapporti sociali. Anche il diritto si evolve ed è cosi che nascono nuove figure di reato per pratiche anti-sociali come lo stalking. Ecco tutti i dettagli!

Aggiunto all’ordinamento italiano mediante il d.l. n. 11/2009 (convertito dalla l. n. 38/2009) che ha introdotto all’art. 612-bis c.p., il reato di “atti persecutori” punisce chiunque abbia condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva, ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita“.

Lo stalking consiste in un insieme di condotte persecutorie ripetute nel tempo (telefonate moleste, pedinamenti, minacce) che provocano un danno alla vittima incidendo sulle sue abitudini di vita, oppure generando un grave stato di ansia o paura per la propria incolumità o per quella di una persona cara.

Devono sussistere una serie di presupposti affinché possa considerarsi stalking e non è sufficiente un semplice messaggio sul telefono o qualche sporadica telefonata. Il partner deluso non può trovare la scusa di molestie solo per vendetta.

Innanzitutto risulta indispensabile la reiterazione della condotta persecutoria, talmente grave da creare nella vittima un “perdurante e grave stato di ansia o di paura” e un “fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva”; ovvero a costringerla ad alterare le “proprie abitudini di vita”.

Le condotte devono essere costanti e ripetute più di una volta. Tra gli atteggiamenti che possono creare l’ipotesi di reato rientrano:

  • Ripetute telefonate;
  • Invio di buste, sms, e-mail e messaggi tramite internet;
  • Pubblicazione di post o video a contenuto ingiurioso, sessuale o minaccioso sui social network;
  • Danneggiamento dell’auto della vittima;
  • Aggressioni verbali alla presenza di testimoni;
  • Iniziative gravemente diffamatorie presso i datori di lavoro della vittima per indurre questi ultimi a licenziarla;
  • Reiterati apprezzamenti, invii di baci e sguardi insistenti e minacciosi.

Questi comportamenti non danno luogo a un reato in maniera automatica, è tutto sottoposto al giudizio discrezionale del giudice. Non basta un comportamento singolo o più comportamenti tenuti in tempi molto distanti tra loro. Oltre a ciò devono sussistere una serie di elementi di diritto che il giudice valuterà nel corso del procedimento.

È buona norma consultare un professionista per una valutazione preliminare. Noi di Spazio Legale siamo qui per te! Sei vittima di stalking e vorresti avviare un procedimento legale? Contattaci e avrai una consulenza a 360 gradi!

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