Gli Ermellini, in una recente sentenza della Cassazione, tornano su una questione di stringente attualità: le insidie stradali.
In pratica cosa hanno stabilito? Cerchiamo di tradurre in termini semplici e pratici al fine di rendere il contenuto della sentenza comprensibile a tutti.
I giudici hanno così deciso: se l’insidia stradale (buca) è PREVEDIBILE – e cioè se le le dimensioni della stessa sono notevoli e ci sono buone condizioni di visibilità – non può esserci il risarcimento del danno!
Hanno poi espresso un principio molto importante: chi vuole citare in giudizio il Comune, DEVE DIMOSTRARE la responsabilità dell’Ente (come succede per i sinistri stradali in cui chi propone la causa deve dimostrare la responsabilità della controparte nel verificarsi del sinistro).
Fino ad ora, invece, quasi sempre, si seguiva un altro principio e cioè quello DELLE COSE IN CUSTODIA (chi ha una cosa in custodia -come il Comune ha le strade- deve provare di aver attuato tutti gli strumenti idonei ad evitare un danno a terzi e facendo leva su un evento di forza maggiore che non poteva essere previsto).
La differenza, in questo caso era ENORME perché era il Comune che doveva provare la propria diligenza, mentre il danneggiato non doveva provare nulla!
Quindi, in base alle ultime sentenze, sarà fondamentale accertare il comportamento del danneggiato: se non emerge che la buca non era prevedibile (ad esempio nascosta dall’acqua) o non visibile perché nascosta (ad esempio mattone traballante), costui potrebbe correre il rischio di perdere la causa!
Occorre fare attenzione anche se la buca era segnalata dal Comune o se il danneggiato era solito passare da quella strada (il fatto di frequentare quella via potrebbe far intendere che non poteva negare di aver visto, almeno una volta quella insidia!).
Al di là della interpretazione giuridica che il più delle volte è altalenante, come siamo stati abituati negli ultimi anni, a nostro avviso i Giudici dovrebbero anche tenere in considerazione diversi aspetti.
Esempio: si pensi ad un pedone che, in quanto tale, vuole fare quattro passi a piedi per prendere un po’ di aria. Ebbene, se ognuno di noi esce a piedi e deve fare attenzione ESCLUSIVAMENTE ad evitare la buche per non farsi male, arriva all’assurdo
– di prendere la propria autovettura per evitare di uscire a piedi! E sempre che le stesse non siano tali da far scoppiare anche gli pneumatici della macchina!?!
– oppure chi va in vacanza a Roma che non può godere della bellezza storica dei monumenti perché deve fare attenzione alle buche per strada (situazione conosciuta anche dai Giapponesi che vengono a visitare l’Urbe) e quindi col rischio di non ottenere il risarcimento per le lesioni subite perché PREVEDIBILI!
Quindi bisognerebbe contemperare tutti gli interessi in gioco e, FORSE, RAGIONARE, ANCHE IN TERMINI PRATICI. Questo al solo fine di evitare paradossi come quelli sopra enunciati.
In ogni caso occorre fare molta attenzione per districarsi in questa confusione che molte volte si crea.
È quindi necessario rivolgerci a professionisti preparati che possano ricostruire la dinamica dell’evento per far comprendere all’utente se ci sono reali e concrete possibilità di ottenere il risarcimento nei confronti del Comune.
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