FINANZIAMENTI E SEGNALAZIONI: COSA C’E’ DA SAPERE

 

Al giorno d’oggi siamo sommersi da offerte per acquisto di elettrodomestici o di altri beni di consumo. La maggior parte delle volte, legato all’acquisto, vi è anche la possibilità di sottoscrivere dei finanziamenti a tassi agevolati.

Ed ecco che anche se la spesa non rientrava nei programmi familiari, si accede ad un finanziamento che si aggiunge, quasi senza rendersene conto, agli altri che già erano e sono pendenti….

Così ci si ritrova con pagamenti che gravano sul bilancio familiare oltre alle bollette della luce, gas, acqua, affitto, spesa, costo dei figli etc..etc…. E, quasi senza rendersene conto, si inizia a ritardare i pagamenti….

La prima cosa che può succedere se non si paga un finanziamento è che la finanziaria può segnalare il nominativo dell’inadempiente nelle cosiddette “liste dei cattivi pagatori“ o dei “sofferenti”. Si tratta di banche dati nelle quali vengono iscritti i nominativi di coloro che, avendo ottenuto un prestito, non lo pagano regolarmente.

Queste liste hanno la funzione di far conoscere alle banche e alle finanziarie l’affidabilità delle persone: ovviamente un istituto di credito non concederà un prestito a chi risulta un cattivo pagatore. In tal modo le finanziarie si informano a vicenda se sia conveniente concedere o meno un prestito ad un soggetto.

Bisogna sapere, però che ci sono delle regole che devono essere rispettate da parte delle Finanziarie, prima di procedere alla segnalazione al CRIF e cioè:

– è necessario che le rate non pagate siano almeno due;

– devono mandare un preavviso di segnalazione in caso di mancato pagamento delle rate scadute con invito a pagare entro e non oltre 15 giorni.

L’iscrizione nelle liste dei cattivi pagatori è temporanea: trascorso un certo periodo, si viene cancellati in automatico. Il tempo necessario è:

– 12 mesi, in caso di ritardo nel pagamento di una o due rate;

– 24 mesi, qualora non si siano pagate almeno tre rate.

Il termine decorre dal pagamento di quanto dovuto, ovvero, se ciò non avviene, dalla risoluzione del contratto da parte della finanziaria.

In genere, quando un soggetto è moroso, la finanziaria comincia a sollecitare il debitore affinché provveda al pagamento. In genere questi solleciti vengono effettuati da una società di recupero crediti.

I SOLLECITO DI PAGAMENTO

Prima di ricorrere al giudice, le finanziarie provano ad ottenere il pagamento dal debitore servendosi di apposite società, dette di recupero crediti, che fanno pressione sull’interessato con telefonate che, spesso, sono decisamente aggressive, fino a diventare vere e proprie minacce.

In tali casi non bisogna però lasciarsi intimidire, perché, prima di arrivare a queste estreme conseguenze, è necessario che la finanziaria si rivolga al giudice ed ottenga una sentenza o un decreto ingiuntivo a carico del debitore! Fate attenzione perché per ogni telefonata, ricevuta prevede un costo aggiuntivo di circa 15,00 euro!! Se, invece, un dipendente della società di recupero crediti si reca presso l’abitazione del debitore, la spesa da rimborsare aumenta notevolmente, essendo pari a 50 euro ogni 500 euro dovuti dal debitore.

In questi casi, conviene attivarsi per farsi rappresentare da professionisti preparati che possono dialogare con le Finanziarie, anche al fine di evitare una emorragia di costi aggiuntivi, sanzioni e penali applicate dalle finanziarie che potrebbero rendere impossibile il pagamento del dovuto.

Noi di Spazio Legale siamo a Vs. completa disposizione per guidarvi in queste difficili e spiacevoli situazione che, purtroppo, oggi non sono più isolate.

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